Le origini del Carnevale di Castrovillari risalgono al 1635 quando venne rappresentata, dinanzi alla sede universitaria cittadina, in occasione dei riti carnascialeschi, la farsa teatrale dell’Organtino. La prima manifestazione progettata dalla Pro Loco è datata 1959, quando, grazie all’intuizione del prof. Vittorio Vigiano,fondatore dell’associazione, viene organizzata la prima edizione del Carnevale del Pollino e Festival Internazionale del Folklore. Negli anni, la Pro loco ha sviluppato, ampliato e migliorato la manifestazione, ridando al popolo il ruolo di vero protagonista che da “spettatore passivo” è ritornato ad essere “attore principale”, per come ci insegnano la storia e la tradizione della città calabrese. Riconosciuto come il carnevale della Calabria, grazie all’imponenza dell’evento ed alle sue ininterrotte 60 edizioni, è considerato, a giusta ragione, uno degli appuntamenti italiani carnascialeschi tradizionali più interessanti. Infatti, nell’anno 2017, è stato inserito dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nell’elenco dei carnevali storicizzati Italiani. Grandi traguardi che premiano non solo la Pro Loco del Pollino ma l’intera Città in quanto sessant’anni di Carnevale rappresentano per ogni singolo castrovillarese un bagaglio di esperienze e di intense emozioni che racchiudono una parte di storia personale e di tutta la Città situata ai piedi del Pollino.
Un evento
unico
che risale
al 1635
Una tra le feste più importanti d'Italia
L’intuizione è stata quella di coniugare maschere e folklore, un binomio vincente determinato dall’enorme partecipazione popolare che ancora oggi lo caratterizza. Uno spettacolo che si integra magistralmente con quello del folklore e che ha visto la partecipazione all’evento di gruppi provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Per ampliare l’offerta, la Pro loco, organizza, all’interno del programma, molteplici attività, culturali, artistiche e sportive, tra cui un interessante Focus di approfondimento culturale. Numerose manifestazioni che vanno a riempire un arco temporale di dieci giorni e che fanno del Carnevale di Castrovillari un “unicum” nel panorama culturale dell’intera Calabria difficilmente replicabile. Vero attratore turistico in un periodo destagionalizzato che richiama numerosi turisti provenienti non solo dalla Calabria ma anche dalle regioni limitrofe. Un grande evento che contribuisce alla crescita sociale, culturale ed economica dell’intero comprensorio e che espande l’immagine di Castrovillari su tutto il territorio nazionale.
I Gruppi Mascherati è il concorso che dal 1989 mette in "gara" la fantasia dei gruppi mascherati iscritti ufficialmente alle sfilate in programma. Una giuria di esperti valuta la bellezza dei costumi, le decorazioni, le coreografie, lo spirito dei gruppi che si iscrivono al concorso. Con un voto palese si giudica la perfmormance dei gruppi durante le sfilate e alla fine dell'ultima sfilata, il martedì grasso, si proclama il vincitore.
Premio Cultura è tra gli appuntamenti più attesi del Carnevale di Castrovillari figura il “Gran Galà del Folklore”, serata di grande richiamo nel corso della quale si esibiscono tutti i gruppi ospiti del Festival Internazionale del Folklore - evento che da sempre affianca, caratterizzandolo, il carnevale e che si conclude con la tradizionale consegna del “Premio Cultura”, ambito riconoscimento di rilievo internazionale che ogni anno viene conferito da una giuria al gruppo folk che meglio, attraverso scenografie, costumi, canti e balli tipici, ha saputo interpretare e rendere sul palco le tradizioni culturali ed etniche del proprio Paese di origine.
Organtino
Una tra le feste più importanti d'ItaliaLa tradizione dell’Organtino secondo l’autore della riscoperta, il prof. Giulio Palange, studioso di teatro dialettale calabrese, si perde nella notte dei tempi. Organtino nacque, a Castrovillari, nel 1635, e fu il primo testo teatrale in dialetto calabrese. In quell’anno, proprio nel giorno di Carnevale, la farsa venne rappresentata in piazza San Giuliano, antico cuore della città, l’evento coincise anche con la nascita del Carnevale di Castrovillari, oggi considerato uno dei dieci maggiori carnevali della penisola. Il manoscritto di Organtino, conservato per oltre 3 secoli e mezzo, venne trascritto nel 1990 da Palange e pubblicato dalle Edizioni Prometeo di Castrovillari. Lo studioso castrovillarese per primo riuscì a delineare i lineamenti psicologici di questa maschera tratta dal mondo pastorale arcaico della nostra regione, una regione nella quale, ancora più di oggi, la miseria rendeva cattivi, e il successo, oggetto di invidia.
La storia è quella di un pastore che, baciato dalla fortuna, diventa massaro, e, diventando padrone, dimentica facilmente, e con rozza e soverchiante arroganza, le sue origini. I suoi ex compagni, pastori miserabili ed oppressi, diventano sfruttati. Il padrone teme le rivalse degli sfruttati, soffre al pensiero di poter essere derubato nella conta giornaliera delle pecore, degli agnelli, delle ricotte, dei formaggi. E vuole, con cieca determinazione il rendiconto giornaliero. Dall’altra parte, i sottomessi, i pastori che, probabilmente, ridotti allo stremo ed alla fame dall’avida e persecutoria vigilanza dell’intransigente massaro, qualche cosa hanno da nascondere. Con Organtino che presenta i ritmi di una piacevolissima narrazione moderna nell’impianto e nella trama, Quintana riesce nell’intento di descrivere brillantemente un mondo di tensioni sociali, rudimentali ma drammatiche, di ascese e di vendette, di diffidenze e di inganni, di brutale gioco con la vita per un pezzo di formaggio e per un agnello mancante, di sospirate unioni matrimoniali, viste come ulteriore salto di status sociale.
Cesare Quintana (metà del XVII secolo - Castrovillari, dopo il 1649) è stato un presbitero italiano.
Biografia
Fu cappellano della Chiesa di Santa Maria del Castello in Castrovillari. Non si hanno notizie biografiche esaustive su di lui ed è conosciuto principalmente in quanto scrisse in versi una farsa in tre atti e un prologo, dal titolo di Organtino, in endecasillabi con rima interna al verso.Il manoscritto, pervenutoci incompleto, è il copione di un'opera teatrale approntata per il Carnevale del 1635 in Castrovillari, e ivi rappresentata in quell'occasione nella piazza della Chiesa di San Giuliano. Il documento originale è conservato presso la Biblioteca Civica di Castrovillari, Fondo “Miraglia”. L'importanza letteraria di quest'opera del Quintana è data dal fatto che la stessa rappresenta l’atto di nascita del teatro dialettale calabrese. Nel tempo il manoscritto è stato catalogato variamente: “favola pastorale”, “farsa del Quintana”, .... Il titolo stesso non è stato apposto dall’autore ma fu Leopoldo Pagano nel suo Studi sulla Calabria, dato alle stampe in Napoli nel 1894, a titolarlo “Organtino” dal nome del protagonista L'opera dà principio in Calabria al teatro dialettale d'autore e, ancor più, è il primo, in assoluto, documento letterario in un dialetto calabrese“adulto”.